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Ludmilla Radcenko innamorata del lavoro del marito Matteo Viviani e dei suoi figli

Ludmilla Radcenko

Fare la mamma è oggi per lei la massima espressione di felicità, ma non solo: Ludmilla Radchenko coltiva con passione anche la sua vena artistica. Chiuso il capitolo “spettacolo”, Ludmilla è oggi una pittrice affermata e nelle scorse settimane ha esposto i suoi quadri, incentrati sul tema delle “essenze”, alla Fiera Affordable Art Fair dove ha riscosso un notevole consenso con la sua nuova serie Fabrique du Fragrance, nella quale ha rielaborato iconiche boccette di profumo in chiave pop, svelando cosi anche le personalità e il carattere di chi le sceglie. «Esistono 16 personalità in cui ognuno di noi può rientrare», ci ha spiegato.

Qual è la tua?

«Ho fatto il test e io sono una “executive”, una persona dalla forte personalità che riesce a guidare un gruppo e a realizzare dei progetti ben definiti. Mi rivedo in questa descrizione: sono organizzata e creativa. Ma forse sono un mix con la personalità “virtuoso”: amo sperimentare e sono piena di idee che vorrei mettere in atto».

Come scegli i temi delle tue collezioni?

«Arbitrariamente in base alle mie esperienze. Guardo il mondo, lo osservo e scelgo un tema da riproporre, sempre in chiave pop».

Hai mai pensato di proporre dei ritratti dei tuoi figli Ludmilla Radchenko?

«Ho fatto ritratti di personaggi famosi, da Marilyn Monroe a Sean Connery passando per Johnny Depp. Ma oggi ho convertito i ritratti in una rappresentazione diversa: studio la personalità con le sue caratteristiche, che formano nella mia mente l’immagine di un profumo che la simboleggia».

«Sono attenta ma non “chioccia”»

Che mamma sei Ludmilla Radchenko?

«Molto impegnata. Passo intere giornate a correre dietro ai figli, li accompagno alle varie attività extrascolastiche, come il nuoto e la danza e li seguo molto. Abbiamo una tata per le questioni generiche, anche perché il mio lavoro mi porta via molto tempo. Sono una mamma attenta, ma non “chioccia”: i miei figli crescono in maniera indipendente e questo mi aiuta a lungo termine».

Te l’aspettavi cosi la vita da mamma?

«Me l’aspettavo più complessa e faticosa. I miei figli mi aiutano a mantenere la mia indipendenza».

Matteo ti aiuta?

«Sì, molto. È davvero bravo con i bambini e sa fare qualunque cosa».

 

Com’è la vita con una… “iena”?

«Abbiamo una vita normale come qualunque altra coppia. Certo, fa un lavoro un po’ complesso e quando andiamo in giro è riconosciuto. Corre qualche rischio in più».

Ti spaventa il rischio Ludmilla Radchenko?

«No, i rischi ci sono in tutti i tipi di professione, in fondo. Ho scelto lui e l’ho scelto con tutto il pacchetto».

State insieme da dieci anni. Un record nello showbiz!

«Non è facile nel mondo in cui viviamo far durare le relazioni, ma è importante avere gli stessi obiettivi e noi li abbiamo. Mi sono innamorata di lui perché è un uomo vero».

Che cosa non sopporti del gossip?

«Non mi piace essere etichettata sempre come ex Letterina. Sono passati 15 anni, eppure nessuno mi fa mai una domanda che possa portare il pubblico a scoprire qualcosa in più di me».

Cosa c’è da scoprire?

«11 pubblico non sa che l’arte non è solo un hobby ma un lavoro a 360 gradi. Mi rende felice, mi permette di mantenermi, mi fa sentire utile. Non . voglio più essere associata al mondo dello spettacolo».

Neghi il tuo passato?

«No, ma non riesco a scrollarmi di dosso quel l’etichetta. Mi pesa essere considerata ancora la ragazza che ero 15 anni fa, perché sono cambiata».

Il tuo lavoro ti dà soddisfazione?

«Certo, è bellissimo e segue tre filoni: il primo è quello delle opere d’arte, il secondo è il mio brand, che consiste . nella riproduzione su cashmere e seta dei dipinti e, infine, il terzo è la customizzazione dei prodotti attraverso le mie opere. 11 mio sogno è disegnare una linea di abbigliamento sportivo».

Tu sei una persona sportiva?

«No, amo l’eleganza casual, Mi piace fare shopping, l’abbigliamento è il primo biglietto da visita per rappresentare il tuo umore».

 

Che rapporto hai con i social?

«Molto buono, credo che siano l’unico mezzo che abbiamo per mostrare davvero chi siamo e far vedere la nostra quotidianità».

Sei in Italia da diversi anni ormai. Che cosa ami in particolare?

 

«Mi piace che qui ci sia la possibilità di sviluppare qualcosa in cui credi, ma detesto la burocrazia e le complicazioni che ci sono intorno. Non mi piace, inoltre, il tatto che la televisione ha creato un pubblico uniforme: pochi apprezzano lo sforzo di una persona di esseri diversa»

Intervista tratta da Vero

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