Site icon Il Blog di Uomini e Donne

Ludmilla Radchenko e Matteo Viviani saranno nuovamente genitori

Diventerà mamma per la seconda volta in primavera. Ludmilla Radchenko e Matteo Viviani. già genitori della piccola Èva, sono al settimo cielo. Tra qualche mese, infatti, la pittrice e la “iena”, marito e moglie dal 2013, avranno un maschietto. Al quarto mese di gravidanza, Ludmilla ci racconta come sta vivendo la dolce attesa e come la sua primogenita ha accolto la notizia che sarebbe arrivato un fratellino.

Quest’anno hai festeggiato il tuo compleanno in modo speciale: hai infatti annunciato ufficialmente che tu e Matteo state per allargare la famiglia.

«E cosi, infatti! L’11 novembre, oltre ad aver spento 38 candeline e aver ricevuto il passaporto italiano (Ludmilla è nata in Russia, nclr), abbiamo detto che sarebbe arrivato un altro bambino. Siamo felicissimi per questa “dolce” novità!».

«Continuo ad andare in piscina»

Ludmilla Radchenko avete già scelto il nome?

«Certo, il bimbo si chiamerà Nikita».

Perché proprio “Nikita”?

«Qui in Italia si associa questo nome alle donne, perché si pensa a Nikita, il film di Lue Besson con protagonista una donna, appunto. Ma in Russia Nikita è un nome che si dà solo ai maschi».

Come procede la dolce attesa? Hai le nausee mattutine, ti senti affaticata o più stanca del solito?

«No, quando sono incinta sto benissimo! Continuo ad allenarmi, vado anche in piscina a nuotare».

Quando Ludmilla Radchenko hai saputo di essere in attesa che emozione hai provato?

«Una gioia immensa, che non si può descrivere. È un figlio fortemente desiderato: io e mio marito ci siamo concentrati molto su di noi quest’estate in vacanza e quando siamo rientrati abbiamo scoperto questa lieta novità».

Dove avete Ludmilla Radchenko trascorso le vacanze estive?

«Siamo stati dai miei genitori a Sochi (città della Russia meridionale, ndr). Lì ho portato Èva all’asilo, ha cominciato a imparare un po’ di russo. Quindi siamo andati in montagna e in un agriturismo in Toscana… Dicono che sia una terra fertile e in effetti ci ha portato bene!».

«Matteo è un uomo in tutti i sensi»

Con la tua piccola Èva, di quattro anni, che tipo di mamma sei?

«Non certo apprensiva, le permetto di vivere le sue esperienze. Le piace tantissimo disegnare. Quando capita di portarla con me alle mie mostre e ai miei eventi sta sempre in mezzo alla gente. Essere la sua mamma è un’esperienza incredibile, quando era più piccola mi faceva sentire cosi rilassata chè
la portavo in studio con me. L’ho allattata fino a quando aveva dieci mesi e lei mi ripaga con il suo comportamento. Anche se una mostra dura cinque ore lei si diverte un mondo e non crea mai problemi».

È contenta che tra cinque mesi arriverà un fratellino?

«Sì, anche se avrebbe voluto una sorellina».

Magari arriverà dopo Ni-kita…

«No, tre bambini sono troppo impegnativi, anche se mai dire mai… E poi amo talmente tanto il mio lavoro che il terzo figlio è… il mio lavoro!».

Tu e Matteo siete sposati dal 2013, però fate coppia da quasi otto anni. Come si tiene viva la passione?

«Facendo lo stesso percorso ed evolvendo insieme. Ci deve essere ammirazione da entrambe le parti. Mi spiego: io lo stimo anche per il lavoro che fa e lui fa altrettanto con me».

Quando l’hai conosciuto che cosa ti ha colpito?

«È un uomo in tutti i sensi. Posso sempre contare su di lui. Matteo mi appoggia, è una persona equilibrata e sa sempre darti il consiglio giusto. Mi piace tantissimo fisicamente, lo considero bellissimo. Per me è il numero uno in tutto!».

«Sono in partenza per Miami»

Durante la cena del tuo compleanno hai esposto le tue opere di Pop Art ispirate ad Andy Warhol. Come procede la tua carriera di pittrice?

«Benissimo, ricevo soddisfazioni ogni giorno. Oltre a realizzare le mie opere, che sono la base di tutto e che vengono anche riprodotte in stampe su foulard in cashmere e seta, sto collaborando con diversi brand: ho cominciato a firmare delle capsule collection. Ora sono in partenza per Miami, non vedo l’ora di visitare l’Art Basel, uno degli eventi d’arte più importanti del mondo. Ci vado da quattro anni».

 

tratto da Vero

Exit mobile version