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Parla Benedetta Rinaldi della Vita in Diretta Estate.

Al fianco di Paolo Poggio, Benedetta Rinaldi è la padrona di casa del pomeriggio di Rai uno con La vita in diretta estate. Una stagione d’intenso lavoro per la giornalista romana, che affronterà anche un autunno altrettanto ricco d’impegni. Sì, perché la Rinaldi sarà chiamata a dare il buongiorno ai telespettatori di Raiuno alla guida di Unomattina. La conduttrice racconta al nostro settimanale le numerose soddisfazioni professionali che sta raccogliendo in questo periodo, ma anche le gioie (davvero tante!) che le regala suo figlio Edoardo a cui le piacerebbe dare presto non uno, ma addirittura due fratellini o sorelline.

«Raccontiamo storie positive»

Benedetta, da poco più di un mese sei la padrona di casa de La vita in diretta estate, comesta procedendo questa tua avventura professionale?

«Sono stata catapultata in questa bella esperienza aH’improvviso e… non me l’aspettavo! Avrei dovuto condurre uno spazio al mattino al fianco di Umberto Broccoli, poi è arrivata La vita in diretta estate. E un’occasione importante per me, questa opportunità non può che rendermi felice».

Che Italia ti piacerebbe raccontare da qui ai prossimi mesi?

«In un programma come il nostro è l’attualità a dettare la scaletta. Il tentativo, però, è proprio quello di ricavare dall’attualità tematiche positive. Certo non è un’impresa facile, dal momento che la realtà italiana e quella internazionale ci offrono ogni giorno argomenti delicati, come la crisi economica, gli attentati e i terremoti. Noi, però, siamo convinti che al pubblico bisogna dare anche le belle notizie e che queste debbano essere approfondite: a nostro parere, al contrario di quello che si pensa, pagano anche sul fronte degli ascolti. Storie positive, di solidarietà e di speranza, in mezzo al grigiore che ci circonda, rappresentano un esperimento importante con cui ci stiamo misurando».

Che compagno  Benedetta Rinaldi di lavoro è Paolo Poggio?

«Ci eravamo incrociati professionalmente diversi anni fa: io ero in studio a Unomattina e lui inviato  in giro per l’Italia. Li siamo conosciuti in corsa in questa avventura. 0, Come tutti i giornalisti tutti d’un pezzo, forse w ha un po’ di difficoltà V a lasciarsi andare anche V perché è abituato a fare * un mestiere molto serio io sto cercando d’insegnargli un po’ di morbidezza, da lui, invece, sto apprendendo rigore nel trattare le notizie. Il nostro è un confronto quotidiano stimolante e costruttivo».

«Sono scoppiata a piangere»

Benedetta Rinaldi hai un figlio, Edoardo, che ha quasi due anni: la maternità come ti ha cambiata?

«E un’esperienza che ha influito anche sul mio approccio al lavoro. Vi porto un esempio: da quando sono mamma, trattengo a stento la commozione quando affronto vicende difficili che hanno per protagonisti dei bambini. Giorni fa, in redazione, mentre discutevamo della vicenda del piccolo Charlie Gard (il bimbo inglese affetto da una rarissima malattia genetica che ha commosso il mondo intero, ndr) sono scoppiata a piangere. Mi capita spesso».

«Faccio sempre di testa mia»

Com’è cambiata la tua vita quotidiana Benedetta Rinaldi?

«Con il bambino mi danno una mano le nonne e una tata. Come ogni mamma che si rispetti, vivo dei piccoli sensi di colpa, che fortunatamente si attenueranno a partire dal prossimo autunno: la conduzione di Unomattina, infatti, mi permetterà già a partire da mezzogiorno di stare con mio figlio per tutto il resto della giornata».

Tuo marito Emanuele come vive i tuoi tanti impegni di lavoro?

«E una persona splendida. E sempre stato al mio fianco quando si trattava di “tirare la carretta” e oggi che mi godo alcuni importanti traguardi raggiunti è il primo a gioirne. Mi è vicino e sa comprendere anche il fatto che da anni d’estate non riusciamo a fare una vera vacanza».

Gli chiedi dei consigli prima di prendere un’importante decisione professionale?

«Certo, anche se mia madre dice che alla fine faccio sempre di testa mia (ride). Mi confronto con lui e ascolto il suo parere anche perché si tratta di decisioni che poi hanno ripercussioni su tutta la nostra vita familiare. Quando è lui a dirmi: “Vai”, lo faccio con maggiore convinzione e con il sorriso sulle labbra».

«Vorrei avere due gemelli»

Pensate mai Benedetta Rinaldi  all’eventualità di regalare un fratellino o una sorellina a Edoardo?

«Questo sarebbe il momento meno adatto. Però, nel mio futuro vedo l’idea di una seconda maternità. Anzi, vi dirò di più: non mi dispiacerebbe avere due gemelli. Ci spero, anche perché sia io sia mio marito abbiamo avuto parti gemellati in famiglia».

 

Intervista a Benedetta Rinaldi tratto da Vero.

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