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Carlo Conti e Maria de Filippi i segreti mai rivelati sulle canzoni di Sanremo

Sono riusciti, insieme, in quella che, alla vigilia della 67esima edizione del Festival di Sanremo, sembrava una missione impossibile: superare il 50 per cento di share. Carlo Conti e Maria De Filippi aggiungono un nuovo prestigioso tassello alla loro già dorata carriera televisiva. La più grande conquista per entrambi, però, è il legame di amicizia autentica che si è consolidato durante la maratona sul palco dell’Ari-ston. Vero ha incontrato i due beniamini del pubblico a Sanremo, nella settimana della più importante kermesse | musicale italiana. Il primo a raccontare le sue impressioni del Festival è il direttore artistico Carlo Conti.

Com’è andata questa esperienza?

«Non poteva andare meglio! Senza dubbio, il valore f aggiunto di questa edizione è stata proprio Maria. In lei ho trovato quasi la sorella che non ho mai avuto».

«Diletta è amata dal pubblico”

Adesso che il Festival è finito puoi dirlo: qual era la tua canzone preferita tra quelle in gara?

«Da tre anni a questa parte, durante il Festival, io e mia moglie ci dedichiamo una canzone. Purtroppo, però, puntualmente viene eliminata… Forse non ci crederete, ma è accaduto anche quest’anno! La scelta, infatti, era ricaduta su Ron, che interpretava L’ottava meraviglia, mentre due anni fa, per esempio, la nostra preferenza era ricaduta sul testo di Raf. Di conseguenza, credo che i cantanti dovrebbero augurarsi di non essere mai tra i nostri preferiti (ride, ndr). Tra le altre canzoni che ci piacevano di più c’era anche La prima stella di Gigi D’Alessio. E anche quella di Marco Masini, sono dispiaciuto per la posizione che ha ottenuto in classifica».

Carlo Conti che cosa pensi delle polemiche legate all’ospitata di Diletta Leotta, criticata anche da Caterina Balivo per il suo vestito giudicato fuori luogo?

«Diletta è una ragazza amatissima, si è ritrovata coinvolta in un brutto episodio (di cyberbullismo, ndr) e l’abbiamo invitata sul palco dell’Ariston perché raccontasse al pubblico una testimonianza importante. Detto questo, onestamente non ho guardato troppo il suo vestito, ero più affascinato dal suo volto…».

«Tre è il numero perfetto»

Non sono mancate, inoltre, polemiche legate al tuo compenso.

«A questo punto mi ritrovo a fare una cosa che non avrei mai voluto ammettere pubblicamente. Ero molto combattuto se dirlo o meno: ho deciso di devolvere parte del compenso della conduzione del Festival ai terremotati. È bello impegnarsi in gesti di solidarietà, ma senza per questo ostentarlo (Carlo lascia intendere che avrebbe voluto mantenere segreta questa donazione, ma che è stato costretto a renderla pubblica a causa delle polemiche delle scorse settimane, ndr). Oggi sono consapevole della fortuna incredibile che la vita mi ha concesso ed è per questo che ho deciso di aiutare i meno fortunati. Per me si tratta di un dovere, proprio perché so che cosa vuol dire non riuscire ad arrivare a fine mese o magari non potersi comprare neanche un nuovo paio di jeans».

Carlo Conti sei davvero sicuro di voler lasciare la conduzione del Festival di Sanremo, dopo queste tre edizioni di grande successo?

«Sono sicurissimo. Tre è il numero perfetto. Poi penso che sia un bene, per il Festival, mantenere un’alternanza alla conduzione. Durante la settimana di Sanremo sono accadute tante cose belle, una di queste per esempio è stato il compleanno di mio figlio Matteo, che ha festeggiato tre anni. Colgo l’occasione per ringraziare il pubblico per l’affetto che ha dimostrato a me e a tutta la mia famiglia. Riuscire a realizzare questo trittico, con questi risultati, granellino dopo granellino, era una cosa impensabile. Per raggiungere questi importanti traguardi io e il mio gruppo abbiamo lavorato impegnandoci a fondo, ma senza mai farci mancare il sorriso».

Quali sono i tuoi progetti futuri?

«Continuerò a lavorare ai miei prossimi impegni televisivi, tra cui I migliori anni che tornerà in primavera, quindi sarò il direttore artistico della prossima edizione de Lo Zecchino d’Oro. E poi ci sono la radio e il teatro con i miei amici Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello. Ma soprattutto spero di riposarmi un po’, circondato dall’affetto della mia famiglia».

«In Rai ho trovato una bella squadra»

Se Carlo Comi a Sanremo ha trovato una sorella, Maria ha individuato, in lui. sicuramente un fratello. Ecco che cosa ci ha raccontato la regina di Mediaset durante gli incontri con la stampa.

Maria de Filippi, un bilancio di questo tuo primo Festival di Sanremo?

«Carlo mi ripeteva: “Sarà una passeggiata”. È stata una passeggiata, ma decisamente stancante. Non avrei mai pensato che condurre il Festival sarebbe stato cosi impegnativo, è come entrare, piano piano, dentro un frullatore. A quel punto, non ricordi più neanche come ti chiami (ride. ndr). Però sono felice di aver partecipato al Festival da protagonista, desidero ringraziare Giancarlo Leone (dirigente Rai, ndr), che è stato determinante nella mia scelta di fare il Festival e la Rai, dove ho trovato una grande squadra unita e affiatata. Desidero ringraziare anche i giornalisti, perché per me è molto importante quello che viene scritto. Leggo i giornali e mi arrabbio ancora, perché mi colpiscono le parole e spesso mi capita di pensare e ripensare a quello che c’è scritto. Al Festival ho portato me stessa e ho cercato di essere sempre al servizio del grande evento televisivo. Ovviamente ringrazio Carlo Conti».

Maria de Filippi come ti sei trovata a lavorare con lui?

«Carlo è un uomo generoso, mi ha dato tanta serenità e tranquillità, siamo stati complementari. Quando bisognava spiegare le parti ostiche del regolamento del Festival ci ha pensato lui. Sono felice che sia soddisfatto del suo terzo Sanremo, naturalmente ricambio con affetto tutte le cose belle che ha detto nei miei confronti. Con Carlo è nata una bella amicizia, un legame autentico».

C’è un momento che ricorderai, più di ogni altro, dei Festival?

«Quello in cui sono saliti sul palco il nonno (Gaetano Moscato, che salvò alcuni suoi cari durante l’attentato dell’Isis a Nizza, ndr) e suo nipote. Ma anche quando sul palco dell’Ariston è salita Rita Pavone: vedere una donna come lei. con la sua forza, la sua voglia di fare, un’artista con la sua grinta e gli occhi lucidi, mi ha suscitato una grande ammirazione».

Il momento più complicato, invece?

«Quando mi si è incastrato il tacco nella fessura delie casse sul palco. In quel momento ammetto di aver provato un po’ di imbarazzo (ride, ndr). Stavo per introdurre un momento del Festival molto
serio e il pubblico, dopo essersi reso conto di quanto stava accadendo, rideva…».

«Maurizio è critico nei miei confronti»

Che cosa ti ha detto Maurizio Costanzo, prima e dopo il Festival?

«Maurizio è sempre molto critico nei confronti del mio lavoro. Per esempio, durante i break di C’è posta per te, puntualmente ha qualcosa da dirmi. Questa volta, però, è stato particolarmente carino: prima che cominciasse il Festival mi ha incoraggiato tantissimo e mi ha detto di tornare presto a casa. Dopo la fine di Sanremo, invece, mi ha detto che sono stata brava. Il suo giudizio positivo, per me, è stato importante».

Ci racconti quali sono i tuoi progetti futuri?

«Continuerò con le mie trasmissioni, cercherò di riposarmi un po’ e di godermi i miei due adorati cani, Ugo e Filippa».

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