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Vanessa Incontrada e le difficoltà di essere madre

sempre pronta a lottare per gli ideali in cui crede. Anche per questo, a suo figlio Isal insegna valori autentici come il rispetto, l’altruismo e la solidarietà. Non c’è bisogno di presentarla: Vanessa Incontrada, che abbiamo incontrato alla presentazione del film Tv La classe degli asini e dell’evento di solidarietà Prodigi, continua a ottenere grande successo grazie al suo talento e alla sua irresistibile personalità.

Vanessa, sei entrata a far parte della grande famiglia Unicef. Ci parli di questo tuo impegno?

«Sono una persona positiva anche nei momenti bui. Credo che non si debba mai perdere la speranza, bisogna sempre continuare a credere. Certo, a volte non possiamo, o forse non riusciamo a cambiare le cose che non ci piacciono, però già provare a modificare il corso degli eventi ti fa sentire vivo, utile. L’Unicef è un ente che per me rappresenta tanto, quando mi hanno chiesto di prendere parte al loro mondo l’ho considerato un grandissimo onore».

Vanessa Incontrada Recentemente hai presentato la serata evento per l’Unicef su Raiuno, Prodigi -La musica è vita…

«L’intenzione era mostrare , quello che fa l’Unicef attraverso la musica. Abbiamo suddiviso in gruppi dodici bambini e  ognuno di loro ha mostrato le proprie abilità, ma senza competizione». |

«Non girare la testa dall’altra parte»

Lo scopo era sensibilizzare * il pubblico e mostrare il lavoro dell’Unicef?

| «Sì, era far capire alle persone quanto lavoro svolge e | quante attività positive porta 1 avanti nel mondo questo ente. | Non si voleva certo suscitare pietismo di circostanza, anche perché le persone sanno bene che cosa succede nei Paesi più poveri e quante situazioni difficili e disperate ci siano. Spesso, però, voltano la faccia dall’altra parte e fanno finta di non vedere, di non sapere».

Vanessa Incontrada Secondo te quanto è importante insegnare ed educare alla solidarietà sin dalla più tenera età?

«Sono convinta che sia fondamentale, che sia proprio la base di tutto, perché solo così facendo si trasmettono dei valori. A mio figlio cerco di dare il tempo di assimilare alcuni principi che ritengo importanti. Credo che non si debbano forzare i bambini in questo senso. perché ogni cosa ha il suo tempo. A volte faccio notare al mio bambino alcune cose, altre lascio correre. Sono sicura che, prima o poi, le domande su alcune questioni vengano spontanee. 1 bambini hanno una purezza speciale, di cui a volte ci dimentichiamo».

Tu sai sempre che cosa rispondere a tuo figlio?

«No. Ma l’esperienza insegna molte cose e anche a gestire la situazione».

Non dirlo al mio capo ha avuto un ottimo successo. E infatti andrà in onda anche una seconda serie: quando la vedremo?

«Inizieremo le riprese nel 2017».

Sempre su Raiuno, è andato benissimo anche il film per la Tv La classe degli asini, di cui sei stata protagonista accanto a Flavio Insinna e che ha affrontato il tema dell’istruzione e della lotta contro i pregiudizi legati alla diversità e agli handicap.

«Sono felice che la Rai non abbia perso l’opportunità di affrontare un argomento così delicato come quello dell’inserimento dei bambini con handicap fisici e non nelle classi cosiddette “normali” (il film è ambientato negli anni Sessanta, quando i bambini con difficoltà, o banalmente troppo vivaci, venivano mandati all’istituto differenziale, ndr). Non bisogna dimenticare che in passato tanta gente ha lottato per arrivare alla situazione di oggi. Sono convinta che per raggiungere obiettivi importanti bisogna sempre lottare, senza fermarsi. Io sono sempre stata una grande lottatrice. E nella vita di tutti giorni, soprattutto se c’è di mezzo una giusta causa. io non mi tiro mai indietro. Amo chi prova a cambiare il mondo e chi non ha mai paura di mettersi in discussione».

Da mamma, come cerchi di affrontare questi argomenti?

«A mio figlio non faccio mai notare la diversità. AI massimo è lui che potrà chiedermi perché un. bimbo ha gli occhi a mandorla e io gli spiegherò che è così perché viene dalla Cina. D’altra parte, spiegare a un figlio è un dovere. Ma non sarò io a fargli notare nessun tipo di diversità. Mai».

Intervista a Vanessa Incontrada tratta da Vero.

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