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Cesare Prandelli la dolorosa morte, rinascita con Novella Benini

Il Commissario Tecnico Cesare Prandelli
E siccome fra qualche giorno partirà l’avventura mondiale della nostra nazionale azzurra di calcio dedichiamo quest’intervista al c.t. della nazionale stessa Cesare Prandelli e leggiamo direttamente dalla rivista visto al riparo da pacate parole il commissario tecnico Cesare Prandelli, il tecnico che si appresta a guidare la nazionale italiana di calcio ai mondiali del Brasile coltiva un animo delicato e dolcissimo. E lo ha dimostrato stando vicino fino all’ultimo istante alla moglie Manuela che è morta di un male incurabile nel duemilasette e per non fargli mancare il suo sostegno e la sua presenza l’allenatore lasciò senza esitazioni il mondo del pallone pur di rimanergli accanto in quei dolorosi giorni. Sicuramente un dolore che lo ha segnato profondamente, ma dal quale dopo tre anni è riuscita a risollevarsi al fianco di una nuova fidanzata ossia  Novella Benini . Perché Cesare Prandelli che dalla vita ha avuto la seconda opportunità di amare di essere amato al primo posto ha messo sempre i sentimenti. Un amore, quello con Novella che si è rafforzato giorno dopo giorno

“non ho avuto paura di rivivere qualcosa di importante. Fare finta di non percepire l’amore non fa per me: che batte forte il cuore e pensi solo a proteggere quell’emozione”

e aggiunge

“e poi fin da quando ero piccolo sono stato abituato a esprimere i miei sentimenti. Mi piace stropicciare con gli abbracci e con le carezze le persone a cui voglio bene. Faccio in questa maniera con i miei figli e con le mie sorelle e anche con mia madre. È stata lei che mi ha insegnato che non bisogna mai vergognarsi di volere bene e anzi bisogna dimostrarlo sempre con il cuore, con la testa e con le mani. Ed è questo che io ho trasmesso ai miei due figli Niccolò e Carolina. A loro ho sempre insegnato di custodire l’entusiasmo nel comunicare i propri sentimenti, sia che si debbano esprimere sul piano dell’amicizia, sia che lo debbano fare in quello del lavoro. Amare significa darsi completamente l’uno all’altro, essere a disposizione. Bisogna esagerare, non possiamo limitarci concedendo solamente pezzettini di noi stessi”

Cesare Prandelli è stato un buon calciatore e poi negli anni novanta ha iniziato come allenatore. Nel duemilaquattro dopo essere stato ingaggiato come tecnico della Roma si è dimesso per stare accanto alla moglie morente

“non definitemi un eroe. Sono stato solamente fortunato perché le condizioni economiche mi hanno permesso di rimanerle vicino. Ricordo che quando Manuela ha scoperto di avere un nodulo al seno allenavo il Venezia, sembrava prassi invece è stato un disastro. Operazioni, metastasi chemioterapie e tanto dolore. Mi dimisi dall’incarico perché volevo stare vicino a lei il più possibile. Manuela voleva stare a casa e facemmo un patto gli dissi che se le cure fossero stati in Brasile sarei stato ogni minuto al suo fianco era la mia priorità. La sua vita era la mia vita. Tornai a morsi i nuovi, dove sono nato. Molti mi sorpresero per me invece fu una scelta naturale. Il calcio a volte ha paura della normalità”

dopo due anni nel duemilasei quando sembra riaccendersi una speranza per Manuela, Cesare Prandelli accetta l’invito di Diego della Valle e diventa allenatore della Fiorentina. Ma purtroppo contro ogni previsione, la malattia si aggrava a Parigi continua a raccontare Prandelli dopo un’interminabile calvario di terapie i medici ci diedero molte speranze, lei stava meglio così decidemmo di tornare a Firenze

invece nel maggio del duemilasette il tumore si presenta al fegato

“È stato l’inizio della fine. Da allora la lotta è stata solamente contro il dolore, un dolore devastante non più contro la malattia. Abbiamo chiesto aiuto a Dio. Siamo andati a Spello la frase e il. Lunghe dolcissime chiacchierate sedute di preghiera emozionanti commoventi, Manuela, io, i due ragazzi. Io ho la fede e la preghiera, lei invece era come San Tommaso, ma l’incontro con il frate l’ha cambiata. Senza di lui sarebbe morta prima “

E di Novella Benini la sua nuova compagna racconta che la conosciuta tre anni dopo ed era la ex compagna di Chicco testa e mamma di un ragazzino di dieci anni per i quali Prandelli mostra un affetto sconfinato ed è come un secondo e dice di lei

“l’ho vista di onda espansiva bella, all’inizio voleva far fidanzare un mio caro amico. Per fortuna è andata diversamente. Dire di no alla seconda occasione di amare ed essere amato che mi ha offerto la vita avrebbe significato andare contro natura perciò non ho avuto paura di rivivere qualcosa di importante ”

Tratto da visto

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