E’ in programma per oggi la sfilata maschile, ma si comincia con un corposo filmato relativo a Elga e Samuel, una love story nata, cresciuta, fermata e poi ripartita alla grande, tanto da indurre i due a lasciare la trasmissione insieme. Dopo il filmato Elga e Samuel entrano in studio sorridenti e mano nella mano e, fin dalle prime battute, si capisce che le cose tra loro vanno molto bene; Samuel ci scherza su: – lei ormai è fissa a Bologna da me, non va più via! – Elga commenta che “lei da lui” è per ora la soluzione migliore, perché lui vive da solo e in questi primi tempi è opportuno lasciare fuori i figli da una storia che i due possono così vivere appieno, in totale libertà; a queste parole Gianni lancia una frecciatina a Elisabetta, che al contrario aveva subito coinvolto sua figlia nella storia con Luca e poi, dopo la fine della stessa, glielo aveva spesso ricordato;
Trono Over 23/01/14 Guido vince la sfilata
lei reagisce con decisione affermando che sua figlia, al contrario di quelli di Elga e di Samuel, è grande, maggiorenne e vaccinata e che è suo costume coinvolgerla in ogni situazione della vita; secondo Tina tuttavia è sbagliato portare a casa una persona conosciuta da poco, mentre Elisabetta obietta che per lei era una storia d’amore; la discussione tra le due si protrae e si fa sempre più serrata, tanto da far innervosire Tina che a un certo punto si fa scappare una parolaccia e, onde evitare guai peggiori, lascia lo studio, ma la polemica prosegue a distanza, da dietro le quinte; anche Elga vuol dire la sua ricordando che lei non ha mai portato Samuel a casa i primi tempi, così come Guido il quale sostiene che Elisabetta abbia sbagliato; Antonio invece premette che ognuno fa quello che crede, ma critica velatamente a sua volta Elisabetta, finché interviene Maria con un significativo: – va bè…facciamo la sfilata? –
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Si parte con la sfida lanciata da Giuliano a Graziano, una sfida che a molti potrebbe sembrare temeraria ma non per lo sfidante che lancia la sua dichiarazione di sfida dicendosi per nulla intimorito: – io sono il “number one”! e non ho paura di sfidare Graziano e tutti quelli che ultimamente stanno mietendo consensi nel parterre femminile, i migliori restiamo io e Antonio e vincerò anche per lui; io so solo che in discoteca cucco, Graziano non so…- Giuliano va da Anahi e ribadisce il concetto, parlando poi del tema da lui scelto “La festa della musica” e del suo desiderio di assumere le sembianze del king del Rock’n roll, Elvis Presley: – ho come lui la faccia d’angelo e una spiccata sensualità, è molto simile, mi ci vedo! – e per rafforzare il concetto accenna ad alcune mosse tipiche di Elvis, per il divertimento di Anahi e del suo staff. Giuliano sale e sfila in passerella coi basettoni,
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in tipico abito bianco con lustrini e mantellino, sulle note di “Let’s rock”, riscuotendo applausi per il suo show. Graziano risponde con Julio Iglesias e sfila sulle note di “Sono un pirata, sono un signore” con un abito classico e i capelli un po’ all’indietro, ma Giuliano la spunta di un voto 8 a 7 e si guadagna la finale, bisogna dire meritatamente…
Via alla finalissima sul tema “I grandi seduttori”; non a caso si parte con Antonio che va da Anahi alla quale parla di alcune sue tecniche di seduzione, spesso infallibili; per la sfilata il romano sceglie di trasferirsi nella Venezia del ‘700 e di essere Giacomo Casanova, un nome che è diventato sinonimo di grande seduttore; poco dopo sfila in costume dell’epoca, con immancabile parrucca e faccia incipriata, ma con una colonna sonora “disco” forse poco consona;
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per lui voti alti. Guido vuol essere il Richard Gere di “Pretty woman”, fa da solo e sfila in smoking con rosa rossa alla mano, prendendo ottimi voti. Prima che sfili Rodolfo si gioca un po’ a indovinare chi sarà il personaggio da lui prescelto, una sorta di “toto seduttore”, grazie al quale si fanno i nomi dei più famosi “sciupafemmine” della storia, ma senza indovinare ciò che Rodolfo confida più tardi ad Anahi: vuol essere Gianni Agnelli. In studio Tina osserva che forse a Rodolfo manca un aspetto non trascurabile per somigliare all’Avvocato, vedi il conto in banca, tuttavia Rodolfo sfila con elegante gessato grigio e, ovviamente, l’orologio allacciato sul polsino della camicia; buoni voti per lui. Samuel pensa a Hugh Grant e sfila semplicemente in giacca di velluto, camicia e jeans, quindi scende dalla passerella e invita a ballare il suo amore Elga, che poco dopo si dirà piacevolmente sorpresa dal suo gesto; voti così così.
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Giuliano torna da Anahi parlandole del tema della sfilata: – essere un seduttore è qualcosa che non si impara a scuola, ci si nasce! O ce l’hai o non ce l’hai! – ma non ha bene in mente il personaggio al quale vorrebbe ispirarsi, così chiede consiglio alla stylist che ha un idea: il Conte Dracula! E a Giuliano l’idea piace; poco dopo sfila col pallore e le occhiaie d’obbligo, il cappello a cilindro, il mantello rosso e, naturalmente, la dentiera con canini; per lui una valanga di 10 ma i voti della giuria popolare gli abbassano la media, forse irrimediabilmente. Si va a leggere la classifica finale: al 5° posto Samuel, 4° Giuliano, 3° Rodolfo, 2° Antonio e al 1° Guido, il quale viene premiato da Gianni e poi va a baciare la sua nuova fiamma. Maria dice di vedere un Paolo malinconico e silente, lui annuisce dicendosi dispiaciuto e dice che Silvia non incrocia più il suo sguardo neanche per una frazione di secondo,
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ma la sua frase gli attira un coro di critiche e la quasi totalità degli interventi sono a favore di Silvia che afferma: – sono profondamente delusa, perché dovrei guardarti? – Elga in particolare, che con Silvia ha diviso lo stesso camerino , è tra le maggiori accusatrici di Paolo, avendo constatato personalmente quanto lei fosse “al settimo cielo” dopo l’annuncio di lui di lasciare la trasmissione insieme; la sola Elisabetta prende le difese di Paolo affermando in sostanza che può succedere che le cose non funzionino come ci si poteva aspettare, ma attirando altre critiche su di lei, specie da parte di Gianni; la polemica si protrae a lungo, fino a che Silvia ne decreta la fine affermando: – dal quel giorno di dicembre per me Paolo non esiste più, quindi non ha senso che lo guardi – punto e accapo.
da mariadefilippi.it
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